Vivere e Lavorare all'estero

Vivere e Lavorare all'estero

I destinatari

Per chi vive e lavora all'estero, i diritti previdenziali e socio-assistenziali sono dettati dai regolamenti europei per gli Stati membri della Ue e per Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein. Per altri Paesi, invece, lo Stato italiano ha attivato convenzioni internazionali di sicurezza sociale.

I regolamenti europei di sicurezza sociale si applicano a:

  • cittadini e familiari dei Paesi della Ue, di Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera, che sono o sono stati assicurati in uno di questi Paesi
  • apolidi
  • rifugiati e familiari che soggiornano nella Ue, in Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera, che sono o sono stati assicurati in uno di questi Paesi
  • cittadini di Paesi extra Ue e familiari che soggiornano legalmente nel territorio di uno dei Paesi della Ue e con una posizione contributiva in almeno due Paesi della Ue (esclusa la Danimarca)

I regolamenti sono validi sia per i lavoratori pubblici che per quelli privati, mentre i destinatari delle convenzioni sono i cittadini degli Stati contraenti, a esclusione di chi lavora nel settore pubblico.

Come funziona

Per chi vive e lavora allestero, sia i regolamenti europei che le convenzioni internazionali di sicurezza sociale prevedono alcune regole fondamentali.

In sintesi:

  • i requisiti e le caratteristiche delle varie prestazioni in caso di malattia, infortuni sul lavoro, congedo di maternità, pensioni, etc., sono stabiliti dalle norme dei singoli Paesi;
  • lo Stato che accoglie il cittadino emigrato deve garantirgli la stessa tutela sociale prevista per i propri cittadini;
  • le leggi applicate al lavoratore sono in linea generale quelle dello Stato in cui lavora, anche se la sua residenza è in un altro Paese (sono diversi i casi per i lavoratori frontalieri e i lavoratori distaccati);
  • quando si richiede una prestazione previdenziale, vengono presi in considerazione i precedenti periodi di assicurazione, lavoro o soggiorno in altri Paesi Ue o convenzionati;
  • i cittadini hanno la possibilità di riscuotere nello Stato di residenza le prestazioni di sicurezza sociale, ad esempio la pensione di vecchiaia e l'indennità di disoccupazione, concesse da un altro Paese; sono escluse le prestazioni non esportabili in ambito Ue, come la maggiorazione sociale, l'invalidità civile e l'assegno sociale e, in generale, tutte le prestazioni non legate al versamento di contributi, a carattere assistenziale.

Specifiche indicazioni sono fornite, nei regolamenti e nelle convenzioni, per quanto riguarda le pensioni. Per saperne di più consulta la scheda Lavorare allestero: la pensione.

Iscrizione agli enti previdenziali

Per i lavoratori italiani che operano allestero in aziende italiane presenti in Paesi extracomunitari, con i quali non sono in vigore accordi di sicurezza sociale, è obbligatoria liscrizione agli enti previdenziali e assicurativi italiani, per le seguenti forme di previdenza e assistenza sociale:

  • assicurazione per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti
  • assicurazione contro la tubercolosi
  • assicurazione contro la disoccupazione
  • assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali
  • assicurazione contro le malattie
  • assicurazione di maternità

Per ulteriori informazioni e per ricevere assistenza, rivolgiti alla sede CCL più vicina.



Tessera sanitaria europea e assistenza allestero

Tessera sanitaria europea: Che cosè e chi ne ha diritto

La Team (tessera europea di assicurazione malattia) è riportata sul retro della tessera sanitaria nazionale o della carta regionale dei servizi e permette di usufruire in Europa delle cure mediche necessarie.

La carta viene rilasciata ai cittadini italiani iscritti al servizio sanitario nazionale e residenti in Italia.

Hanno diritto alla tessera sanitaria europea anche:

  • lavoratori con contratto di diritto italiano iscritti allAnagrafe italiani residenti all'estero (Aire) e distaccati allestero
  • studenti  iscritti all'Aire
  • pensionati (e loro familiari) in possesso di certificato che attesta che il cittadino è a carico del sistema previdenziale del proprio Paese d'origine (modello S1)
  • familiari di lavoratori, che risiedono in un Paese diverso da quello del capofamiglia

Tessera sanitaria europea: Come e dove utilizzarla

Per ottenere le prestazioni, l'assistito può recarsi direttamente presso un medico o una struttura sanitaria pubblica o convenzionata ed esibire la Team, che dà diritto a ricevere le cure alle stesse condizioni degli assistiti del Paese in cui ci si trova. L'assistenza è gratuita a eccezione del pagamento di un eventuale ticket, che è a carico dell'assistito e quindi non rimborsabile.

In Svizzera e in Francia il più delle volte viene richiesto il pagamento delle prestazioni e il rimborso può essere richiesto direttamente sul posto allistituzione competente o, se ciò non è possibile, alla Asl al rientro in Italia, presentando le ricevute e la documentazione sanitaria.

La Team non può essere utilizzata per il trasferimento allestero per cure di alta specializzazione (cure programmate), per le quali è necessaria lautorizzazione preventiva da parte della propria Asl.

Validità della tessera sanitaria europea

La tessera sanitaria europea ha validità 6 anni, eccetto diversa indicazione da parte della Regione/Asl di appartenenza. In prossimità della scadenza, l'Agenzia delle Entrate provvede automaticamente a inviare quella nuova.

Si può richiedere alla propria Asl di appartenenza un certificato sostitutivo della Team solo nei seguenti casi:

  • furto o smarrimento, presentando copia della relativa denuncia
  • partenza in tempi troppo brevi per poter ottenere la tessera

Assistenza sanitaria nei Paesi convenzionati

Nei Paesi al di fuori dellUnione europea, l'assistenza sanitaria al cittadino italiano è accordata solo se tale Paese ha stipulato con l'Italia una convenzione bilaterale di sicurezza sanitaria e alle condizioni previste dalla stessa.

In questi casi, i cittadini italiani che si recano allestero per un soggiorno temporaneo per motivi di turismo, di famiglia, etc., beneficiano dell'assistenza solo per le cure urgenti.

Assistenza sanitaria nei Paesi non convenzionati

Per il cittadino italiano che soggiorna temporaneamente in un Paese in cui non sono state stipulate convenzioni in materia sanitaria con lfItalia, le spese mediche e ospedaliere sono totalmente a carico del soggetto. In questo caso, prima della partenza, è consigliabile stipulare una polizza assicurativa privata che copra le cure mediche di cui si potrebbe avere bisogno.

I cittadini iscritti al servizio sanitario nazionale, che si recano per lavoro o studio (borsista  o  stagista all'estero dopo aver superato una selezione) o per altri motivi ben specifici nei Paesi al di fuori della Ue in cui non vigono appositi accordi bilaterali, possono usufruire dell'assistenza sanitaria, e così i familiari al seguito, anticipando le spese e presentando domanda di rimborso alla rappresentanza diplomatica italiana all'estero, entro 3 mesi dalla data dellultima spesa per ciascun evento sanitario.

Prima della partenza devono però richiedere alla Asl lattestato di iscrizione al servizio sanitario nazionale.

Assistenza sanitaria per gli italiani che tornano in patria

In caso di rientro temporaneoin Italia, i lavoratori italiani del settore pubblico e privato e i loro familiari possono ripristinare, per il periodo di permanenza in Italia, il medico di fiducia per il quale è stata operata la sospensione.

I cittadini con lo status di emigrato riconosciutodal Consolato e i titolari di pensione, corrisposta da enti previdenziali italiani, che rientrano temporaneamente in Italia e non hanno una copertura assicurativa (pubblica o privata) hanno diritto a titolo gratuito alle prestazioni ospedaliere urgenti, per un massimo di 90 giorni per ogni anno solare.

In caso di rientro definitivo dall'estero, i lavoratori italiani del settore pubblico e privato e i loro familiari devono provvedere all'iscrizione negli elenchi della Asl di nuova residenza. 

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